In data 28 novembre 2024 si è tenuto un convegno dal titolo: “Carceri dentro e fuori” organizzato da Picozzi e Morigi Avvocati con la Fondazione Marco Besso presso lo storico e prestigioso Palazzo Besso situato nel centro di Roma

In data 28 novembre 2024 si è tenuto presso la Fondazione Marco Besso in Roma, Largo di Torre Argentina n. 11,  il convegno dal titolo: “Carceri dentro e fuori” organizzato da Picozzi e Morigi Avvocati.

Al convegno hanno partecipato come relatori importanti personalità del mondo accademico e delle istituzioni, nonché esperti nel diritto penitenziario.

L’evento è stato introdotto dall’On. Avv. Andrea Ostellari, sottosegretario del Ministero della Giustizia, il quale ha riferito sullo stato del sistema carcerario italiano e sulle sue prospettive di sviluppo.

Il Dott. Francesco Picozzi, primo dirigente di Polizia penitenziaria e dottore di ricerca in Tecniche della legislazione, ha fornito un interessante resoconto sul sovraffollamento del sistema carcerario italiano confrontandolo con la situazione in altri paesi europei.

Il Dott. Riccardo Turrini Vita, Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, ha illustrato l’evoluzione storica dell’esecuzione penale non carceraria in Italia.

L’Avv. Andrea Buitoni, Avvocato Associato di Picozzi e Morigi Avvocati,  ha relazionato in ordine alle pene sostitutive delle pene detentive ed alle misure alternative alla detenzione nella normativa e nella giurisprudenza italiane.

Il Prof. Pasquale Bronzo, professore associato di Procedura penale e docente di Diritto penitenziario nell’Università di Roma La Sapienza, è intervenuto sempre sul tema delle misure alternative alla detenzione e delle pene sostitutive, indicando le ragioni dell’insuccesso di questi strumenti nel contrasto al sovraffollamento carcerario.

Infine, l’intervento della Prof.ssa Anna Lorenzetti, professoressa associata di Diritto costituzionale e docente di Diritto penitenziario nell’Università di Bergamo, ha avuto ad oggetto la necessaria connessione che sussiste tra il carcere ed i c.d. “diritti sociali”.